Il panorama delle imprese sociali è stato recentemente ridefinito da importanti cambiamenti normativi. Con l’introduzione della Legge n. 104/2024, il legislatore ha reso obbligatoria la destinazione di una quota precisa del 3% degli utili netti annuali a fondi per lo sviluppo e la promozione del settore sociale. Questo aggiornamento ha eliminato qualsiasi ambiguità, stabilendo che non è più possibile destinare una percentuale inferiore, come era previsto in passato.
L’Obbligo del 3% degli Utili: Una Svolta Normativa
Prima dell’entrata in vigore della nuova legge, le imprese sociali avevano la possibilità di destinare fino al 3% degli utili netti a fondi specifici per il rafforzamento dell’imprenditorialità sociale, ma tale decisione era, in parte, opzionale. Ora, con le modifiche introdotte, questa percentuale è divenuta obbligatoria e non può essere inferiore al 3%.
È interessante notare che questo obbligo presenta una continuità con altre normative, come l’articolo 11 della legge n. 59/1992, che già imponeva alle cooperative di devolvere una quota degli utili a fondi simili. Le nuove regole, tuttavia, chiariscono ulteriormente l’applicazione per le imprese sociali, rendendo la misura vincolante.
Le imprese sociali si distinguono per il loro chiaro orientamento al bene comune. Nonostante operino come vere e proprie attività economiche, il loro scopo primario non è il profitto, bensì la creazione di valore per la comunità. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso un’attenta gestione trasparente e il reinvestimento degli utili. Gli utili, infatti, devono essere utilizzati per raggiungere obiettivi sociali prefissati, con una distribuzione fortemente limitata. La partecipazione democratica di lavoratori è un altro elemento distintivo che caratterizza la loro governance inclusiva.
A Chi Destinare il 3%?
Un altro cambiamento significativo riguarda i soggetti destinatari di questi fondi. Fino al 2 ottobre 2024, una delle destinazioni principali era la Fondazione Italia Sociale, ma la Legge n. 104/2024 ha stabilito la sua estinzione e liquidazione. Pertanto, dal 2 ottobre, le imprese sociali potranno devolvere il 3% dei loro utili unicamente ai fondi creati dalle associazioni nazionali di rappresentanza degli enti cooperativi o delle stesse imprese sociali. È una semplificazione che, pur riducendo le opzioni, mira a garantire un più efficiente utilizzo delle risorse.
Le Finalità dei Fondi
I fondi destinati dalle imprese sociali non sono un semplice adempimento burocratico, ma costituiscono una risorsa fondamentale per promuovere azioni concrete a sostegno del settore. Questi fondi finanziano progetti di studio e ricerca, formazione per i lavoratori, la costituzione di nuove imprese sociali, e programmi di sviluppo mirati. In tal senso, il 3% degli utili può diventare un motore di crescita per tutto il comparto, garantendo risorse per migliorare le capacità operative delle imprese sociali stesse.
Il Ruolo del Ministero del Lavoro
Per assicurare che le imprese rispettino l’obbligo di destinazione del 3% degli utili, il Ministero del Lavoro ha istituito un sistema di vigilanza e controllo, formalizzato dal Decreto Ministeriale n. 54 del 29 marzo 2022. Anche se le ispezioni non sono ancora state avviate, le imprese dovranno prepararsi a sottoporre documentazione dettagliata sul rispetto delle normative.
Le modifiche legislative introdotte dalla Legge n. 104/2024 portano una maggiore chiarezza e uniformità nel sistema delle imprese sociali.
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