Il settore cooperativo italiano si appresta a vivere la riforma della vigilanza sugli enti cooperativi e mutualistici. Dopo oltre vent’anni di attese e confronti, il Ministero delle Imprese e del made in Italy ha presentato alle Associazioni del Movimento cooperativo i contenuti del disegno di legge delega, un provvedimento che mira a rafforzare i controlli, promuovere la trasparenza e tutelare il principio mutualistico sancito dall’articolo 45 della Costituzione.
Un percorso condiviso per una riforma strategica
Il disegno di legge nasce da un intenso lavoro di confronto con le Associazioni ed è il frutto di un impegno avviato due anni fa. “Quella sulle cooperative è una riforma importante, che entro marzo porteremo in Consiglio dei ministri. È il risultato di un lavoro proficuo per valorizzare una peculiarità del nostro Paese, che svolge un ruolo significativo sul piano economico, produttivo, sociale ed etico”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso.
Tra le azioni già intraprese dal Ministero, rientrano la cancellazione di 30.000 cooperative inattive dal registro delle imprese e il rafforzamento della lotta ai fenomeni distorsivi e al caporalato. L’obiettivo della riforma è quello di garantire un sistema di vigilanza più efficace, in grado di contrastare la falsa cooperazione e promuovere la legalità.
Le principali novità della riforma
Il sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci, ha evidenziato che la riforma prevede l’introduzione di nuovi strumenti di controllo e revisione, tra cui l’istituzione dell’Albo Unico Nazionale dei Revisori, a cui potranno accedere i professionisti appartenenti agli Ordini dei Dottori Commercialisti, degli Avvocati e dei Consulenti del Lavoro. Questo strumento sarà centrale per garantire una vigilanza più trasparente ed efficace.
Tra le altre novità previste dal disegno di legge:
- Modernizzazione della normativa sulla vigilanza, allineandola alle nuove sfide economiche e sociali;
- Miglioramento degli standard di gestione, con particolare attenzione alla sostenibilità e alle nuove disposizioni del codice della crisi d’impresa;
- Ridenominazione dell’Albo competente, che diventerà l’Albo nazionale delle società cooperative e degli enti con finalità mutualistiche. Sarà soppresso l’albo delle cooperative edilizie;
- Introduzione di strumenti per prevenire comportamenti elusivi, in particolare nelle operazioni straordinarie;
- Criteri di proporzionalità nella devoluzione del patrimonio ai fondi mutualistici;
- Nuove regole per il procedimento sanzionatorio, con un approccio più rigoroso verso le cooperative irregolari.
Un segnale positivo dal settore
L’incontro tenutosi a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha visto la partecipazione di rappresentanti di Legacoop, UE.COOP, UNCI, UN.I.COOP, AGCI e Confcooperative, che hanno espresso apprezzamento per il metodo partecipativo adottato e per i contenuti delle nuove norme.
Lo Studio Agostini seguirà passo passo tutta la riforma.
Per tutte le novità, iscriviti alla newsletter.
Lascia un commento